We’ve updated our Terms of Use to reflect our new entity name and address. You can review the changes here.
We’ve updated our Terms of Use. You can review the changes here.

Destini Coatti

by Roberta Gulisano

/
  • Streaming + Download

    Includes unlimited streaming via the free Bandcamp app, plus high-quality download in MP3, FLAC and more.
    Purchasable with gift card

      £6 GBP  or more

     

1.
Adele che cade, cade sopra gli errori commessi un'estate, cade, sbagliò a mirare un bersaglio, si prese in faccia un bel pugno, disse: “Non lo farò più”. Adele cammina, strana, con la sua gonna gitana, tiene qualcosa fra gli occhi rossi, piange come una fontana. L'ennesima volta che la picchia: è proprio una bella sconfitta. L'ennesima volta in ospedale a dire: “Nulla di grave”. La gente la guarda, strana sarà che è stata lontana, rinchiusa in casa una vita, sola per quella salita, mai che ci andasse un'amica. Le scelte che ha fatto, le cose che ha detto, avere un'idea non significa avere un difetto. Difetto di forma, classe forse pur anche di stile, la gente gioca alle vite degli altri cattivi pesci d'Aprile. Se cadi ti ammazzi, Adele, seppure farai del bene, non tutti i mali nuocciono ti aiuteranno a sanare le pene. Adele che cade, cade, ruzzola giù per le strade; il suo paese lo dice: “Non è mai stata Beatrice, non è mai stata una santa”; per festeggiare si mettono tutti appresso alla banda! Hanno chiamato la banda per festeggiare l'evento! Hanno chiamato il prelato per condannare contento! Ora gioiscono tutti insinuano il tradimento! Ora si schierano tutti dal lato scuro dell'ignoranza, sopra l'altare dell'arroganza, mira la preda, prendi l'invidia, scocca la freccia, veloci le dita! Avere peccato è grave, lo dice anche il giornale, il gazzettino ufficiale sa sempre cosa è da dire. Ma Adele ora sogna non ha più vergogna Essere donna non può voler dire star sempre alla gogna! Ruzzola ruzzola senza vergogna giù per le scale si farà male ma, sì, si deve salvare. Dicono la verità! Possiedono la dignità! Danno la loro opinione! Loro sono brave persone! Dicono: “Ma dove andrà?! Sola non ce la farà! Non è capace di andare! Non è capace di osare! Diamo una spinta, diamo una spinta, diamo una spinta, diamo una spi...” Adele ha un rimedio in mano contro i suoi lividi neri, contro gli schiaffi di ieri contro gli amori non veri. Adele è decisa, avvisa, viene di nuovo derisa, “Cosa?” le grida ancora qualcosa l'uomo che non vuole più. Prende la lama da taglio di lui fa il proprio bersaglio, affonda il tiro con forza, non ce la faceva più. Adele ha capito che chi cade si rialza da sé, Adele ha deciso che se cade risponde per sé, Adele ha capito che nessuno l'aiuta a cambiare la vita che è. La vita, per me la vita cos'è? Liberi tutti, libera me. Adele che cade, cade, su quell'errore commesso d'estate, cade ora ha mirato il bersaglio, non sentirà più un insulto, non lo rifarà mai più. Ora non c'è più la banda, le urla di quella folla, solo silenzio giù in cella. Ora che ha un'ora d'aria si sente anche più bella. Passa un carretto di filo cotone, vero che sì? Sì! Vero che no? No! Vero che tu vuoi uscire da qui?
2.
Freak & Chic 02:58
L' aria stasera sa di triste in questa casa di persone mai viste. Tanta la gente in allegria, mangiano fiori di tabacco e ipocrisia. Fumi di ignoranza in agonia, vivono fra Chanel ed isteria, credono nei santi e nei santoni, al Parlamento senza opposizioni. Mangiano bio e vestono un po' freak considerando il tutto molto chic, mormorano il lusso e l'alta moda, mandano i figli al nord con grande foga. Considerano il tutto molto alternativo anche se non azzeccano neanche un congiuntivo! Considerano il tutto molto alternativo anche se non azzeccano neanche un congiuntivo! Non soffron di modestia e di alcuna onestà, vivono di espedienti, denigrando l'umiltà, sono tra i civili i più degni di onori, non chiedono tangenti ma somme di favori. In fila nei teatri e davanti al marciapiede curiosi di sapere una puttana quanto chiede, puoi sentirli ruttare dietro a uno champagne continueranno a darti lezioni di charme. Se vi guardate in giro li riconoscerete son uomini e signore di un certo spessore faranno altre volte la rivoluzione coi muscoli in palestra e la liposuzione. Ed io che sono stufa di vedermeli davanti preferisco stare a casa con le mani sui fianchi, di rompergli la faccia avrei una gran voglia, mi insegnano la vita dal basso della fogna. Ed io che son già vecchia a venticinque anni gliene direi quattro per sputtanar gli inganni, ed io che son già vecchia, e Dio mi benedice, “La migliore parola è quella che non si dice”, ché Dio non paga il sabato, e debiti non ne lascia e un dì la pargoletta farà la gran bagascia, e loro figliuol prodigo costretto a ritornare, farà il lavapiatti per potere campare. Poiché hanno insegnato la rivoluzione ma non hanno impartito la buona educazione, si credono dei grandi, si credon degli eroi sono riusciti in tutto, al contrario di noi. L' aria stasera sa di triste in questa casa di persone già viste. Tanta la mia malinconia tanta che ho voglia di andarmene via tanta che ho voglia di andarmene via tanta che ho voglia di andarmene via.
3.
C. M. 04:21
Ho deciso qui al bar io vi invito a brindar al mio ultimo giorno per poter campar. Un campari con gin, noccioline e cin cin! Ci vediam domattina al caffe' Platti. Aspetto soffice, sorriso intelligente passo i miei giorni in un amaro far niente, la solitudine e' una brutta malattia che si annida infame dentro casa mia. Sono ormai un' interprete in pensione e ho qualche sintomo di depressione da quando tempo addietro se n'e' andato il mio caro marito tanto amato. Ho una figlia che vive a Bordaux ma non viene a trovarmi da un po' sono mesi e mesi che l'aspetto eppure a casa ho vuoti cinque posti letto. Devo dire di si', non sono mai stata sola cosi', non ho piu' niente da amare in questo mondo, cosa ci faccio io qui a raschiare il fondo. C'ho pensato un bel po', anche stamane, sporgendomi sul Po uscita dal palazzo art nouveau mi avvio sul Corso a fare colazion. Cappuccino, spremuta e una brioche in questo posto chi non mi conosce? Il cameriere serve tutto nel dehor in questo posto dal fascino retro'. Di questo caffe' sono una fan, un'abitue' mi siedo tutta elegante, donna di classe, per classe affascinante. Ho caricato una vecchia pistola, non so se scelgo la testa o la gola mi chiudo in bagno, penso:”E' l'ultimo dolor”, l'ultimo fiato, sparo un colpo e me ne vo'. I vigili del fuoco, la polizia in borghese, chi l'avrebbe detto mai? Sembra un film di Scorsese. A una lettera ho affidato le mie ultime volonta' solo non mi aspettavo tanta poca pieta': la Pierina non abbassa le serrande: “Che sara' successo mai di tanto importante?!” Camerieri distratti, giacca scura e farfallino cosi' ricorderanno l'ultimo mio cappuccino. “Scusate bei signori, il bagno restera' occupato da un cadavere di donna proprio appena esumato, ma voi cari, fate pure, non prestatevi attenzione, la scena del delitto non si vede dal bancone!” Uno spritz, un martini con gin, mentre esanime io sfilo fate pure cin cin ora vi lascio al vostro aperitivo frizzante con contorno di una morte affascinante. No, rien de rien! Continuate a bere I vostri caffe', continuate a servire chocolat, mentre da poco io son morta di la'. Continuate a far finta di niente, mentre si muore per necessita'. Io vi saluto, mi accommiato cordialmente con discrezione, Christine Melliant.
4.
Se parlano di me e restano in disparte, chi sopravviverà sul mio letto di morte? Se dicono: “Chissà se vive ancora un poco!?” senza sapere che non son morta per gioco. Mi avevano promesso un posto fra i beati purché io rimanessi a viver tra i dannati per diciassette anni o qualche mese in più da quando son sfuggita per un pelo a Belzebù. Non seppi poi più scegliere tra la vita e la morte, incerta sul da farsi rimisi la mia sorte in mano a tanta gente che, incerta e disarmata, mi prospettò una lunga ma alquanto dubbia vita. Eppure ricordavo di aver detto a qualcuno che mi fosse gradito non far pietà a nessuno se come per incanto mi fossi ritrovata, per scherzo del destino una Bella Addormentata. La Strega della Scienza, tra l'altro, aveva detto: “Nessun principe del reame la farà rialzar dal letto!”. Il sonno era potente - lo so - è un'illusione svegliar chi della Morte ha bevuto la pozione. E goccia dopo goccia si è spento l'entusiasmo di vedermi rifiorire come fior che sboccia a maggio, e goccia meno goccia s'è spento anche il mio cuore che dipendeva solo da una linda soluzione. Rumore su rumore per le strade del Paese come al solito è chi ama a farne più le spese. Parlano ancor di me senza lasciarmi in pace, come se fossi morta dissanguata sulla Croce. Ma non è mio il Calvario, non è più mio il dolore, la Bella se ne va senza nessun rancore. Ma parlano di me senza farsi da parte mentre da tempo ormai ho abbracciato la mia Sorte.
5.
“Non pensare a cosa dire se non trovi le parole, te le presto per capire tutto il niente che ti dirò.” Sono stata condannata a una vita un po' troppo scontata, conta poco poter dire tutto ciò che non sento da un po'. Con parole elusive cercherò di riuscirlo spiegare tra la rabbia, lo stupore del più fondo, assordante rumor. Ogni goccia di pudore sopra il volto dell'anima, ogni insulto, ogni ardore, lento si risveglierà. Sembra pozzo l'acquitrino in cui anneghi mentre fai un inchino, consenziente che non dire potrà sempre salvarti da te. Sarai amata, ritrovata a una vita un po' troppo scontata, per mostrare a un mondo vile la più inutile forma di te. Sono andate le parole a educare proprio ogni mio umore, ma nel fondo più profondo pago il prezzo più alto per me: ogni goccia di pudore sopra il volto dell'anima, ogni istinto d'emozione so di averlo perso già e parole più non ha.
6.
In un'altra mezzanotte d'altri tempi, stanca e affranta, meditando testi d'una scienza ormai ignorata, ciondolavo già dal sonno, quando piano un colpettìo fu sentito alla mia porta, “Un visitatore troppo tardo” bofonchiai solo questo,nulla più. Sospirando, ansimando, ritornava mentre il cuore, tremolando, s'agitava; quella strana sensazione di morire senza avere niente ancor da raccontare m'assaliva mentre camminavo alla porta solo il vento nulla più. Solo un momento, non me la sento non so ma mi manca il respiro! Solo un momento, non sono pronta non ho avuto il tempo di avvertire chi di dovere, chi mi vuol bene chi invece no! (Fiù!) Solitaria nella notte si mostrava una insolita figura straordinaria. Non avrei creduto di tacere allo sguardo sopraffatto del terrore, una sconosciuta sensazione precipizio dentro al quale poi cadrò. (Ah!) Sono attenta, non mi inganni, resto sveglia sulla soglia della mia coscienza non credevo fosse così vero poter perdere la testa nonostante fossi desta. Non potrò dormire anche stanotte la stanchezza chiude gli occhi ma non dormirò. No! Potrei andare sul balcone all'aria aperta fuori il cielo nero mi aspetta. Voglio stare qui sulla ringhiera e fissar da lì la porta della stanza Non mi stenderò sul letto bianco, lascerò andarmi indietro, e giù, così! Sul precipizio, neanche un indizio no, non lascerò che mi sorprenda! L'uscio s'è aperto, presto mi affretto mi troverà già tutta stecchita, lascio la vita per farle “Prrrrrr!!!” Quattro piani in due secondi, mica male. Non ho neanche fatto un gran rumore. No, non dormirò neanche stanotte e nessuno, più nessuno mi sveglierà. Quando arriverà la Morte Eterna dovrà farsi un bel gran pianto, l'ho battuta in uno schianto.
7.
100 grammi 04:44
Sai quante volte ho voluto sfiorare la morte? Sai quanto orgoglio per tenere su un corpo già spoglio? È un vizio strano che si nutre di amore profano, una passione che mi porta a guardar con orrore tutto il mio corpo, tutte le membra tutto l'amore ovunque provenga. Tutto io tocco, le gambe ed il viso, per pranzo solo un cucchiaio di riso. Tolgo ogni giorno un pensiero da ogni contorno, sputo le scorie, i residui delle mie memorie, sto molto attenta che nessuno con me se la prenda, sto molto attenta che nessuno con me se la prenda. Sarò contenta, sarò onnipotente se nutro d'orgoglio la volontà e la mente, sarò perfetta, sarò trasparente, mi vorrà bene un sacco di gente. Sarò perfetta, sarò la migliore per conquistare ogni sorta d' amore. Quanto mi costa ogni vostro abbraccio? 100 dei grammi che vi do in omaggio. Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue, questi son gli occhi di un ego che langue. Queste le mani, questo è anche il viso, quel che rimane di un corpo diviso. Questo il mio spirito e la mia mente, più volte perduta, più volte perdente. Questa la pelle, queste le ossa da cui la vita è stata rimossa. Sai quante volte ho voluto sfiorare la morte? Sai quanto orgoglio per tenere su un corpo già spoglio? È un vizio strano che si nutre di amore profano, una passione che mi porta a morire d'amore.
8.
Qui su un bus che corre fra i campi, sull'asfalto di un grigio cielo, corro anch'io senza guardarmi e di pensiero in pensiero sono già stanca alle dieci del mattino. Coi capelli unti, neanche il tempo per lavarli! La mattina – ogni mattina - un dramma per alzarmi, e i sensi di colpa e l'inutilità che ti senti addosso in odore di noia. I miei propositi per diventare grande li svendo cordialmente al primo passante. Ho già vissuto l'età della coscienza, ho sempre avuto anche troppa prudenza, e usuratomi il cuore e la mente ho solo voglia di stare fra la gente, e adesso che ho una vita da rifare, metto i sogni in borsa e me li leggo al mare. Con tutti i miei sbagli, i vestiti un po' andati, con gli occhi in lacrime e i sorrisi sguaiati, io senza parole, io senza coscienza mi dedico canzoni per non restarne senza. Se questa storia non dovesse andarvi a genio non me ne può più fregare di meno. Questa è la mia canzone, è tutta per me mi godo la rivincita e mi mangio un bignè. Non dite che non mi amo o che odio il mondo attorno, inutile come un biglietto “solo ritorno”. Quell'indolenza che mi porto addosso è solo una nuvola, solo una nuvola, solo una nuvola di amore rimosso. Non è che nessuno mi dedichi canzoni, ma ne volevo una per me che non mi sento come le altre al mondo, che so che al mondo son milioni come me: pazze, imperfette, esaltate, impotenti, principesse stanche dei pretendenti, di principessa non ho i modi né gli affetti, eppure ho un'anima, eppure ho un'anima: quella degli imperfetti.
9.
Voltami la carta mentre gioco, dimmi che se vinco è sol perché tu mi farai illudere per poco di avere un asso, una briscola, un re. Colgo l'occasione per offrirti un sorriso, un bacio, forse una poesia. Tu te ne stai lì con quella faccia ch'è un programma di scaltrezza ed ironia. E mi dici: “Non hai niente da giocare. Mi puoi cedere già tutto quel che hai!”. Io ti dico che mi piace divertirmi, perdere e far l'amor sino a sfinirmi. E stasera al tavolino di quel bar dove un giorno mi prendesti per mano, mi fai perdere la voglia di morire, sola, immobile ad aspettar la fine. E tu ridi, interessato al tuo bicchiere, bevi un rum che sa di legno, sa di miele. Filosofeggio, tu mi fermi dicendo ch'è troppo profondo per le ventitré. Le tue mani, con le unghie che divori con un fare concitato e un certo charme, fanno smorfie di piacere se le muovi raccogliendo una vittoria da bar. E mi guardi con quel fare disarmante, mi concedi una rivincita fallita, dai le carte, poi ti perdi, mi domandi: “Hai da fare per il resto della vita?” E i discorsi, le congetture, le mie paure, ogni insana, filosofica pazzia si distrae all'improvviso e vola fuori, m'abbandona, io la inseguo, vola via... E mi guardi ridere impazzita, nel mio riso hai già vinto la partita, mi proponi un gioco sconosciuto, il gioco dell'amore mai avuto. Lalalà lalarala la là ... Scivolan fra le mani leggere l'oro, le spade, il bastone, felice si riflette nel bicchiere una donna di coppe senza nome. E tu – ancora quella faccia impertinente - ti compiaci dell'ingrato mio destino che mi rende sfortunata anche stavolta mentre brindi alla mia sorte al tavolino. Ora è tardi, fuori è freddo, io non parlo, ti avvicini per scaldarti verso me, io riprendo un discorso senza senso troppo profondo per le ventitré.
10.
Licia, la gente non sa che tutto al mondo è vanità. Licia la gente non sa che questo tempo se ne va. Licia, tu un giorno saprai quel che nessuno dirà mai. Licia, tu danza perché sei nata alle nozze della figlia del re. Gira, gira, giocaci ancor in questa stanza con gli angeli d'or. Chiudi gli occhi e sogna che c'è dentro le stanze della figlia del re. Gira, gira, giocaci ancor con le tue mani a scoprire tesor. Apri gli occhi e guarda che c'è dentro le stanze della figlia del re. Perle preziose, corone di fior, più di un immenso tesor. Piume, farfalle, odor di caffè è stato fatto per te. Ori, diamanti, anelli, bignè, dolci biscotti da tè. Sete d'oriente, odor di lillà, rose, velluti, voilant! Gira, guarda che cosa c'è: tutto un tesoro attorno a te! Niente ori, brillanti, voilant solo l'amore di chi ti amerà. Gira, gira, giocaci ancor in questa stanza riempita d'amor chiudi gli occhi e sogna perché questo è il tesoro più grande che c'è. Licia, tu sogna per sempre e come un sogno vivrai. Vola col vento a novembre e ad ogni maggio nascerai.

about

10 short female stories of ordinary "Compulsory Destinies", inspiered by nowadays daily reports, narrated with a brilliant sound and a pinch of "noir irony"

credits

released November 2, 2012

license

all rights reserved

tags

about

Roberta Gulisano Brighton And Hove, UK

Restless woman from the South, Roberta's background has deep roots in the heart of Sicily.
Grown up listening to the Italian songwriting of 70s/80s, she approaches folk music as singer and dancer.
After studying Jazz, she starts songwriting, releasing her first album in 2012.
Her music is a mix of styles that combines perfectly with her sharp writing and charming voice.
... more

contact / help

Contact Roberta Gulisano

Streaming and
Download help

Redeem code

Report this album or account

If you like Roberta Gulisano, you may also like: